La visita osteopatica si compone di diversi passaggi.

Anamnesi e raccolta dati

L’osteopata farà un’intervista approfondita per indagare le caratteristiche qualitative del dolore, le modalità con cui è esordito, la zona colpita, eventuali irradiazioni. Poi si indagheranno i traumi del passato, gli interventi chirurgici, le funzioni fisiologiche ed eventuali patologie di tutti gli apparati e i sistemi del corpo: cardiovascolare, respiratorio, gastrointestinale, urinario, ciclo mestruale e pregresse gravidanze per le donne, lavori ortodontici o dentistici. Verranno consultate eventuali visite specialistiche ed esami strumentali.

Al termine dell’intervista l’osteopata sarà orientato verso una possibile struttura responsabile della sintomatologia, e procederà con la fase successiva per confermare o smentire la diagnosi osteopatica.

Esame posturale e test specifici

Si procede con l’esame fisico della persona, che prevede se possibile la svestizione (si consiglia un intimo comodo o pantaloncini corti).

Prima di tutto si devono indagare ed escludere, tramite test specifici, possibili patologie che andrebbero approfondite ed indirizzate al medico specialista.

In seguito si procede all’esame posturale vero e proprio, che prevede l’osservazione della persona a 360 gradi, test di mobilità, test osteopatici.

Trattamento

Finalmente si può procedere al trattamento. Non esistono protocolli rigidi in Osteopatia, due persone con lo stesso problema verranno trattate in maniere differenti: questo dipende in primo luogo dal fatto che la causa del problema potrebbe essere diversa (ad esempio un un dolore lombare che deriva da una disfunzione dell’anca sarà trattato diversamente da un dolore lombare che deriva da un’ernia del disco), in secondo luogo perché l’intensità e il tipo di tecniche sono rapportate all’età della persona, alla sua struttura fisica, alla delicatezza della situazione e della condizione specifica.

L’osteopata nel suo bagaglio dispone di tecniche strutturali (su ossa, articolazioni, muscoli), fasciali (sulle fasce di tessuto connettivo), viscerali (su organi o sulle strutture a loro vicine, ad esempio stomaco, intestino, vescica, reni, utero…) o craniosacrali (tecniche dolci sulla connessione fra cranio e sacro, particolarmente adatte a bambini e donne in gravidanza).

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